Giornata mondiale della lebbra: rompere lo stigma, conoscere i fatti dietro i miti comuni sulla malattia di Hansen

Giornata mondiale della lebbra: rompere lo stigma, conoscere i fatti dietro i miti comuni sulla malattia di Hansen

La lebbra, conosciuta anche come morbo di Hansen, è una delle malattie più stigmatizzate al mondo, lasciando i pazienti con la sensazione di isolamento e discriminazione anche anni dopo che gli scienziati hanno trovato una cura.

Causata dal Mycobacterium leprae, la lebbra è a malattia infettiva cronica che colpisce la pelle, i nervi, gli occhi e il rivestimento nasale. I sintomi sulla pelle comprendono noduli, gonfiore, ulcere, chiazze scolorite e perdita di sopracciglia e ciglia. I pazienti possono anche avvertire sangue dal naso e naso chiuso. Il danno ai nervi può causare intorpidimento e debolezza e, se non trattato, può provocare paralisi di mani e piedi, paralisi e cecità.

Anche se rara, la lebbra esiste ancora oggi. Circa 208.000 persone sono colpite dalla malattia in tutto il mondoe circa 100 persone negli Stati Uniti ricevono una diagnosi ogni anno.

Questa Giornata Mondiale della Lebbra, celebrata ogni anno l’ultima domenica di gennaio, ci permette di rompere lo stigma conoscendo i fatti e sfatando le idee sbagliate comuni sulla malattia.

Mito #1: la lebbra è altamente contagiosa

Fatto: secondo i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie), 95% degli adulti possono combattere i batteri che causano la lebbra.

La lebbra non può diffondersi attraverso contatti casuali come stringere la mano, sedersi accanto o parlare con un paziente, ma solo attraverso uno stretto contatto a lungo termine con una persona infetta.

Mito #2: La lebbra è incurabile

Fatto: la lebbra può essere curata attraverso un trattamento che prevede una combinazione di antibiotici. La terapia multifarmaco dura da uno a due anni.

Sebbene il trattamento possa curare la malattia e prevenirne la progressione, non può invertire il danno ai nervi o la deturpazione una volta formati. Pertanto, è importante diagnosticare precocemente la malattia e cercare immediatamente il trattamento.

Mito #3: Solo i poveri si ammalano di lebbra

Fatto: la lebbra colpisce le persone povere immunità. Coloro che vivono in comunità svantaggiate sono più vulnerabili alla lebbra, poiché la mancanza di servizi igienico-sanitari, l’accesso all’acqua pulita, la nutrizione e gli standard di vita più bassi potrebbero compromettere il sistema immunitario.

Mito #4: i malati di lebbra devono rimanere isolati

Fatto: i pazienti in cura con antibiotici possono continuare la loro vita normale e vivere tra la famiglia e gli amici.

L’infezione non è contagiosa dopo alcuni giorni di trattamento con antibiotici. Ma per garantire che l'infezione non si ripresenti, è necessario completare l'intero trattamento prescritto.

Mito #5: La lebbra fa cadere le dita delle mani e dei piedi

Fatto: i nervi delle dita possono diventare insensibili, ma non semplicemente cadono.

Nella fase avanzata della malattia non trattata, se i pazienti subiscono ustioni o tagli alle dita e non le trattano, ciò può causare infezioni e danni permanenti. Alla fine, il corpo può riassorbire il dito.

Fonte quotidiana medica